«Quanto al vecchio Mr Emerson… non so che dire. No, non è certo una persona piena di tatto; ma, vi siete mai accorti che ci sono persone che fanno cose assolutamente prive di delicatezza, ma al tempo stesso… belle?»
«Belle?» disse Miss Bartlett, perplessa davanti a quella parola. «Non sono forse la stessa cosa, bellezza e delicatezza?»
«Così parrebbe» disse l’altra, a malpartito. «Ma a volte penso che le cose sono così difficili.» (Camera con vista, vecchietta e Miss Bartlett: cap.I)
«Ascolti le parole di un vecchio: non c’è nulla di peggio al mondo. E’ facile affrontare la Morte, e il Destino, e le cose che sembrano così tremende. Ma è a certi momenti di confusione, che io ripenso con orrore… alle cose che avrei potuto evitare. Ci si può aiutare pochissimo, gli uni con gli altri. Un tempo io credevo che fosse possibile insegnare ai giovani tutte le cose della vita, ma ora so che non è così, e l’unica cosa su cui continuo a insistere, con George è questa: stai attento a non far confusione. Ricorda quella volta, in chiesa, quando lei finse di essere irritata con me e non lo era? E ricorda la volta prima quando non voleva la camera con vista? Piccoli equivoci, dovuti a confusione di idee – piccoli, ma inquietanti - e temo che lei adesso si sia cacciata in un’altra situazione del genere.» (Camera con vista, Mr Emerson: cap. XIX)
Non era bene pensare, non era bene nemmeno provare dei sentimenti. Lucy rinunciò a capire sé stessa, e si unì al grande esercito degli ottenebrati, che non seguono né il cuore né il cervello, e marciano verso il loro destino sotto le insegne del luogo comune. Quell’esercito pullula di anime buone e pie. Ma si sono arrese all'unico nemico che conti, il nemico interiore. Hanno peccato contro la passione e la verità, e ogni loro affannosa rincorsa di una verità sarà vana. Col passare degli anni, diventano oggetto di critiche. La loro bontà, la loro pietà, mostrano le crepe, la loro arguzia diventa cinismo, il loro altruismo ipocrisia; dovunque vadano provano e producono malessere. Hanno peccato contro Eros e contro Pallade Atena, e non sarà grazie a un intervento celeste, bensì grazie al normale corso della natura che quelle divinità alleate otterranno vendetta. (Camera con vista, cap. XVII)
Edward M. Forster affronta in Camera con vista alcuni dei suoi temi preferiti quello del “cuore non sviluppato” e della lacerazione tra perbenismo ed emotività. L'autore esprime inoltre, in embrione, un tema che poi approfondirà in Casa Howard, quello della connessione agli altri e con se stessi (Solo connettere!): non si può vivere isolati o per frammenti, ma solo nell'interezza.
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«Nella vita quotidiana non ci si comprende mai a vicenda, e non esiste né chiaroveggenza assoluta né confessione totale. Ci conosciamo reciprocamente in modo approssimativo, per segni esteriori che funzionano abbastanza bene come base della società o addirittura dell'intimità. Il lettore invece può capire fino in fondo le persone di un romanzo, se il romanziere lo desidera»(Edward M.Forster, Aspetti del romanzo - Garzanti)«L'espansione, ecco l'idea a cui i romanzieri debbono rifarsi: non la completezza. Non il chiudersi, ma l'aprirsi».****************
Pensare prima di parlare è la parola d'ordine del critico. Parlare prima di pensare è quella del creatore. (da Two Cheers for Democracy, The Raison d'Etre of Criticism in the Arts)La maggior parte dei conflitti sembrano inevitabili al momento ma futili col senno di poi.
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I libri migliori esplodono con un impatto ritardato. Prendiamo E.M.Forster, che ha scritto soltanto due libri dall'ultima guerra e tuttavia mantiene ancora la sua vitalità, perché le altre sue opere di trenta o più anni fa stanno guadagnando terreno fra i lettori intelligenti e il loro polline feconda una nuova generazione. Questo avviene per varie ragioni; innanzi tutto i romanzi di Forster esprimono il conflitto universale rappresentato dall'attuale conflitto politico. Il suo tema preferito è l'abbattimento delle barriere tra bianchi e neri, tra una classe e l'altra, tra uomo e donna, tra arte e vita. Il motto di Howard End: "Solo connettere"..." potrebbe rappresentare la morale che scaturisce da tutte le sue opere. I suoi eroi e le sue eroine con la loro autodisciplina, i loro cuori ardenti, il loro orrore per le mistificazioni e le emozioni fasulle, per lo snobismo intellettuale sul piano morale e per quello legato al possesso, al denaro, all'autorità, ai rapporti sociali e familiari sul piano materiale, sono i precursori dei giovani di oggi di sinistra, che possono utilizzare Forster come punto di partenza per la loro crescita in qualsiasi direzione. E' per questo che la scelta stilistica della parabola dei romanzi di Forster può sopravvivere a quella del pamphlet delle commedie di Shaw, nonostante esse siano dotate di robusto pensiero, perché Forster è un artista mentre Shaw non lo è. Molta della sua arte è data dalla chiarezza della prosa perché egli è certo della verità delle sue convinzioni e della forza delle sue emozioni. E' lo scrittore che non è sicuro di ciò che dice o dei suoi sentimenti ad avere la tendenza a scrivere in una prosa troppo elaborata per dissimulare la sua ignoranza o per arrivare in maniera fortuita ad una risposta. Analogamente, è il romanziere che ha difficoltà a creare dei personaggi che si compiace della forma ricercata. Lo stile piano e misurato di Forster invita a rileggere le sue opere, perché non vi è nulla di cui ci si possa stancare, se non del suo brio. Ma vi è un'altra ragione per cui l'opera di Forster mantiene la sua freschezza: il suo stile è rimasto inimitato.
Cyril Connolly, Enemies of promises (I nemici dei giovani talenti, a cura di Gloria Beltrani, Sellerio, 1994).
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