un'impietoso racconto larsoniano che testimonia una momentanea regressione nel difficile e lento processo di apprendimento delle più elementari tecniche di disegno.
mamma mia, più guardo ste tavole e più le trovo "orende"... ma come ho fatto?????
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la sciura del negozio di Belle Arti mi ha venduto anche la matita acquarellabile color oro (lo scanner però ha tolto l'effetto).
p.s. Al Napoli Comicon ho mangiato mooolta pizza...
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ma cavolo ...son spariti i colori dello sfondo!!! boh, comunque non ho ancora capito come disporre i punti luce/ombra. Per fare l'ombra della ciabatta ho usato lo stesso colore della ciabatta (più diluito) e poi ci ho passato il colore del pavimento (che non si vede)...domanda da ignurànt: le velature, le ombre si fanno così con l'acquerello?????
p.s. tutte ste domande di tipo tecnico sono per distogliere l'attenzione dal turpe ragnicidio commesso da me stamattina...
8 commenti:
a me piacciono e dico che sei brava, tiè!
Anche le tue esperienze di vita reale paiono surreali quanto i tuoi sogni!!! Andare nel negozietto di Belle Arti sembra intraprendere un viaggio nel tunnel degli orrori del luna park!
La donna coi baffi, l'uomo simil-Frankenstein con la mascherina!!!
WoW!
marco: *__* grazie
andrea: la donna, più che per i baffi, è inquietante per lo sguardo da camaleonte... non vedo l'ora di tornarci in quel negozzietto! :)
Great Post. Thanks.
cogliere le sfumature del mondo che ci circonda e restituirle al racconto. questo è importante, più del segno ... e te lo fai bene. ad imparare a disegnare meglio, se lo vuoi, tempo ce n'è. anche a me piacciono così. il disegno un poco "naive" si adatta benissimo al racconto, ed è molto personale.
tony: ^__^
luc: grazie mille per le belle parole!
che tagliooo!!!! (a roma è un complimento importantissimo)
federicasottovuoto
fedeeeeeee!!!
:)
ciauz
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