Poi, ad un certo punto, le mie compagne sono rimaste indietro.
Continuavo a procedere sentendo le loro voci farsi sempre più deboli e ovattate.
La neve mi pungeva il viso e il freddo m’intorpidiva le gambe,
non distinguevo più le forme degli alberi e dei palazzi:
l’orizzonte era sparito,
cielo e terra unite in un biancore spettrale.
Camminavo fiduciosa nel nulla,
con il sorriso sulle labbra,
nell’incoscienza dei miei 18 anni.
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Amàr Cord di Cisponi
4 commenti:
C'assomigliavo...
E smettila! E poi lui non ha la macchina fotografica appesa al collo.
Comunque forse non lo sai ma, esattamente un anno più tardi, a Vienna ci andò anche Ciccio Cisponi con i colleghi universitari. Ebbero anche un'esperienza drammatica che poteva finire male: una bufera di neve li bloccò per ore nello stesso parco della tua foto. Ci volle tutta la forza interiore di Cisponi (e una cassa di Oransoda) per far recedere in un sol colpo la bufera.
voglio vedere la foto di Cisponi a Vienna!!!
comunque io mi sentivo molto "omino michelin": indossavo tre maglioni, una giacca a vento, collant, calzettoni...
C'è post per te!
l'amore mio cisposo *__*
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